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Cenni storici su Vicopisano

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Vicopisano sorgeva su un colle alla confluenza di due importanti vie d'acqua entrambe navigabili: l'Arno (poi deviato nel 1560), che consentiva il collegamento con Pisa ed il mare, e l'Auser o Serezza, che metteva in comunicazione con il Lago di Sextum (prosciugato a partire dal 1859) da cui proveniva, e quindi con la Piana di Lucca.

Non è improbabile quindi che il colle fosse già abitato in epoca etrusca, come testimoniano reperti ceramici databili al V secolo a.C. rinvenuti nella zona.

In virtù di tale posizione strategica, dal latino "vicus" (insediamento aperto, non difeso) l'insediamento divenne già nel X secolo un "castellum", ovverosia un insediamento fortificato, per poi divenire, nei cinque secoli successivi, una delle roccaforti militari più rilevanti nella zona di Pisa.

Viene citato per la prima volta nel 934 d.C. come Vicus, ma già nel 996 d.C. si parla di un castello di Auserissola posto nelle sue immediate vicinanze. Dalla fusione dei due centri, evidentemente assai prossimi, nacque il Vicus Auserissola che poi nel tardo medioevo sarà denominato Vico Pisano.

Nell' XI secolo Vico è soggetto all'autorità vescovile pisana, che aveva ampi possedimenti nella zona, ma già alla metà del secolo successivo (1161) si notano i primi segni di ingerenza da parte del Comune di Pisa nel controllo politico dell'importante luogo.

Nel 1165 i vicaresi armarono una delle 11 galee che partecipano ad una vittoriosa spedizione contro i genovesi in Sardegna.

Ed è in questo periodo che i borghi, cresciuti all'esterno del piccolo castello sommitale, cominciano ad ingrandirsi ed a far assumere all'insediamento i toni e le caratteristiche urbanistiche di una piccola città, con domus in pietra verrucana, torri svettanti e massicci palazzi anch'essi in pietra, con una probabile prima cinta muraria che andò ad abbracciare nel suo circuito anche i borghi (Maggiore e Maccione) sorti esternamente alla prima, ristretta cinta muraria.

Vicopisano nel corso del XI-XII secolo dovette assumere quindi anche una notevole importanza economica, che ebbe un immediato riscontro nella notevole estensione e qualità edilizia dell'abitato medievale, testimonianza diretta di un ceto di abitanti ricchi abbastanza da poter costruire case e palazzi in pietra, sull'esempio di quelli costruiti nello stesso periodo nella città di Pisa.

Nel XIII secolo, quando Pisa inizia a dare segni di discordie interne fra Comune ed Arcivescovato e fra le varie Famiglie nobiliari, preludio al suo declino, anche il contado viene riorganizzato con funzioni difensive, per meglio sopportare la pressione militare da parte di Lucca e soprattutto di Firenze, che si stava affacciando nel Basso Valdarno.

Vico Pisano divenne sede nel 1230 di una "Capitanìa" assumendo un ruolo strategico nell'organizzazione territoriale del contado della Repubblica Pisana, alla cui sorte era oramai legata indissolubilmente.

Una certa situazione di prosperità perdurò sino alla metà del XIII secolo, parallelamente allo sviluppo della città di Pisa, ma quando quest'ultima si trovò contrastata per mare da Genova (che la sconfisse nel 1284 nella Battaglia della Meloria) e per terra da Firenze e Lucca anche i piccoli centri che gravitavano attorno alla città della torre, si trovarono al centro di scontri e combattimenti, che contribuirono all'impoverimento ed allo spopolamento delle campagne ed alla conseguente crisi produttiva di tutto il territorio.

Testimonianza di questa fase militare della storia vicarese è la costruzione della Rocca Pisana o Vecchia, citata nel 1330 e costruita nella parte bassa del colle, nella zona attualmente occupata dal Municipio, che ne ingloba tre torri e le mura di cortina.

 

È frequentissimo incontrare il nome di Vicopisano nelle cronache militari dal XIV al XVI secolo, il periodo degli eserciti mercenari e delle compagnie militari comandate dai Capitani di Ventura che, a partire proprio dal XIV secolo, insanguinarono con le loro gesta, le campagne pisane e toscane. Anichino Bongardo, il Conte Lando, Giovanni Acuto, Paolo Vitelli sono solo alcuni di questi guerrieri professionisti che incrociarono il loro percorso di guerra con quello di Vicopisano.

 

E così, dopo quasi cento anni di guerre, battaglie, scontri, saccheggi e pestilenze (1348), che avevano sconvolto, spopolato ed impoverito il contado pisano e la stessa città di Pisa, Vicopisano cadde alla metà di luglio del 1406 in mano a Firenze, che ebbe in questo modo un più facile accesso diretto alla città di Pisa, (caduta nell'ottobre dello stesso anno).

Firenze sfruttò a proprio vantaggio la posizione strategica di Vicopisano, ed adottò qui una politica diversa da altri centri della zona (di cui furono smantellate le difese militari): Vico fu rifortificato e per mantenerne un più saldo controllo fu costruita la Rocca del Brunelleschi progettata a partire dal 1434 dal grande architetto Filippo Brunelleschi, che lasciò così un'impronta indelebile nelle fortificazioni vicaresi e nell'aspetto di ampie porzioni del castello, che fu modificato e in parte distrutto per meglio servire agli scopi difensivi previsti dal Brunelleschi.

 

Salvo brevi periodi (1494-1498 e 1502-1503) Vicopisano rimase in possesso di Firenze, che ne continuò il ruolo amministrativo che già aveva sotto Pisa, rendendolo sede del Vicariato del Valdarno Inferiore (poi di Vicopisano) una suddivisione giudiziaria ed amministrativa del territorio pisano, che comprendeva una zona molto vasta e popolosa, che nel XV secolo andava da Ripafratta sino a Pontedera, inglobando buona parte della piana pisana (con l'esclusione di Pisa città) e del Monte Pisano.

 

Il periodo d'oro del borgo era però inesorabilmente passato, in quanto ben presto iniziò la lenta trasformazione che ha portato Vicopisano all'aspetto attuale. Mutata la situazione politica (la formazione del Granducato di Toscana aveva portato alla cessazione delle guerre intestine che avevano segnato il destino e l'importanza di molte fortezze e castelli interni), ma soprattutto la deviazione del corso dell'Arno, portata a compimento a partire dal 1560, con l'intento di migliorare la situazione della zona, modificò radicalmente l'ambiente, determinando la trasformazione dell'antica fortezza in centro agricolo.

 

    Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Vicopisano stood on a hill at the confluence of two major waterways navigable both: the Arno (then diverted in 1560), which allowed the connection to Pisa and the sea, and the Auser or Serezza, that connected with Lake Sextum (drained since 1859) from which he came, and then the Plain of Lucca.

It is not unlikely then that the hill was already inhabited in Etruscan times, as evidenced by ceramic finds dating from the 5th century BC found in the area.
By virtue of this strategic location, as vicus (open settlement, not defend) the settlement became already in the tenth century a castellum, ie a fortified settlement, and then become, in the next five centuries, one of the most important military strongholds in the area of Pisa.
It is mentioned for the first time in 934 as Vicus, but already in 996 is called a house of Auserissola place in its immediate vicinity. From the merger of the two centers, evidently very next, he was born on Vicus Auserissola then in the late Middle Ages will be called Vico Pisano.

 

In the 11th century Vico is subject Pisan bishop's authority,  which had extensive holdings in the area, but by the middle of next century (1161) you notice the first signs of interference by the municipality of Pisa in the political control of the important place . In 1165 the vicaresi armed galleys one of 11 participating in a successful expedition against the Genoese in Sardinia.
And it is in this period that the towns, which grew out of the small castle summit, they begin to grow and to have employed the settlement tones and urban characteristics of a small town, with stone domus verrucana, soaring towers and massive buildings also in stone, with a probable first wall that went to embrace in his circuit even villages (Major and Maccione) arose outside of the first, narrow walls.

 

Vicopisano during the XI-XII century had a considerable economic importance, it was an immediate response in the considerable size and quality medieval settlement construction, direct testimony of a class of rich people enough to build houses and stone buildings , following the example of those built in the same period in the city of Pisa. In the thirteenth century, when Pisa begins to show signs of internal discord between the City and Archbishop and among the various noble families, a prelude to its decline, although the county is reorganized defensive purposes, to better withstand the military pressure from Lucca and above Florence, who was ushering in Lower Valdarno.

 

Vico Pisano in 1230 became the seat of a "Capitania" taking on a strategic role in the territorial organization of the countryside of the Pisan Republic, to whose fate was now inextricably linked.
 

A situation of prosperity lasted until the middle of the thirteenth century, with the development of the city of Pisa, but when the latter found himself thwarted by sea from Genoa (who defeated her in 1284 at the Battle of Meloria) and by land from Florence and Lucca also the small towns that gravitated to the city tower, they found themselves at the center of clashes and fights, which contributed to the impoverishment and depopulation of the countryside and the consequent production crisis of the whole territory.
 

Testimony of this military phase of Vicarese history is the construction of the Rocca Pisana or Old, cited in 1330 and built in the lower part of the hill, in the area now occupied by the Town Hall, which includes three towers and walls curtain. It is frequent to meet the name of Vicopisano in military chronicles from the fourteenth to the sixteenth century, the period of mercenary armies and military companies commanded by Captains of Ventura that, starting from the XIV century, bloodied with their feats, the Pisan and Tuscan countryside.

Anichino Bongardo, Count Lando, John Hawkwood, Paolo Vitelli are just a few of these professional warriors who crossed their path of war with that of Vicopisano.
 

And so, after almost a century of wars, battles, riots, looting and pestilence (1348), who had upset, depopulated and impoverished the Pisan countryside and the town of Pisa, Vicopisano fell to mid-July 1406 in the hands of Florence which he had thus an easier direct access to the city of Pisa, (October fall of the same year).
 

Florence exploited to their advantage the strategic position of Vicopisano, and here he adopted a different policy from other towns in the area (including the military defenses were dismantled): Vico was rifortificato and to maintain a balance control was built by Brunelleschi fortress designed to starting from 1434 by the great architect Filippo Brunelleschi, who left an indelible mark in so vicaresi fortifications and appearance of large portions of the castle, which was modified and partially destroyed in order to better serve the defense purposes envisaged by Brunelleschi.
 

Except for brief periods (1494-1498 and 1502-1503) Vicopisano remained in the possession of Florence, who went on the administrative role that already had in Pisa, making it the seat of the Vicariate of Lower Valdarno (then Vicopisano) a judicial and administrative subdivision of the territory Pisa, which included a vast and populous area, which in the fifteenth century ranged from Ripafratta up in Pontedera, engulfing much of the plain of Pisa (with the exclusion of Pisa city) and Mount Pisano.

The heyday of the village, however, was inexorably past and soon began the slow transformation that led Vicopisano to present appearance.

The political situation changed: the formation of the Grand Duchy of Tuscany had led to the termination of the civil wars that had marked the fate and importance of many fortresses and castles interiors, but also the diversion of the River Arno, made perfect starting since 1560, with the intent to improve the situation in the area, radically changed the environment, resulting in the transformation of the ancient fortress in the agricultural center.

Taken from Wikipedia.com

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