La Pieve di Santa Maria
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La Pieve di Santa Maria, originariamente dedicata anche a San Giovanni Battista, risale, nelle sue forme attuali, al XII secolo, e fu edificata sulle rovine di una precedente, già ricordata nel 934 d.C.
Si tratta di un edificio a pianta basilicale con abside unica.
La muratura è realizzata in pietra verrucana e la facciata è spartita in due ordini sovrapposti da una cornice orizzontale.
Nella parte superiore, decorata da archetti pensili, si trova una bifora realizzata in età moderna. La parte inferiore, dove si aprono tre portali, è arricchita da semicolonne che reggono arcatelle pensili: queste ultime sono sormontate da oculi e racchiudono rombi scolpiti con motivi geometrici e vegetali.
In evidenza, alla sommità della lesena di sinistra, un bassorilievo in pietra, databile all’VIII-IX secolo, che rappresenta probabilmente l’episodio della Decapitazione di San Giovanni Battista.
La fiancata meridionale, in cui si apre un unico portalino, ha in alto quattro strette monofore, di cui una decorata con un motivo a tralci di vite con foglie.
Sia il fianco che l’alzato della navata centrale hanno archetti pensili che racchiudono pietre scolpite e poggiano su peducci decorati con volti umani, figure di animali e motivi natu- ralistici eseguiti a rilievo.
Da notare una serie di iscrizioni incise nella parte bassa della muratura che denunciano la presenza in antico di un cimitero intorno alla chiesa.
La fiancata settentrionale risulta invece priva di decorazioni in quanto a questa si dovevano appoggiare le strutture del chiostro e della casa del pievano. Al XVIII secolo risalgono i prolungamenti delle navate laterali e il campanile.
L’interno è suddiviso in tre navate da dodici colonne granitiche con capitelli di varia foggia: quelli medievali sono in pietra serena; il primo, il terzo e l’ultimo di sinistra sono in marmo scolpito a foglie d’acanto, gli ultimi due pog- gianti su colonne marmoree scanalate, e provengono da edifici di epoca romana.
Due pilastri definiscono la vasta zona presbiteriale dove si trova l’altare maggiore, ricostruito agli inizi del Novecento riutilizzando antichi rilievi con motivi vegetali e zoomorfi, probabilmente appartenenti alla chiesa altomedievale.
Nell’abside è collocato il maestoso gruppo ligneo della Deposizione, risalente alla prima metà del Duecento.
Esso costituisce uno dei rari esempi di questa tipologia di sacra rappresentazione in cui si conserva la quasi totalità delle figure originarie: di restauro sono soltanto le teste degli angeli, alcune parti del San Giovanni e il calice.
Sono presenti inoltre tracce dell’antica policromia delle vesti.Le massicce pareti in verrucano della Pieve, conservano frammenti di un ciclo di affreschi duecenteschi, recentemente restaurati.
Il ciclo inizia sulla parete della navata destra, dove si riconoscono le scene della Annunciazione, della Visitazione e della Natività; segue, probabilmente, l’episodio con Erode che ordina la strage degli innocenti.
Al di sopra delle scene narrative vi sono motivi decorativi a girali e a riquadri alternati a dama; al di sotto, decorazioni a finto drappeggio.
Sulla controfacciata, a sinistra sono rappresentate due scene sovrapposte: in alto è riconoscibile il Battesimo di Cristo, al di sotto San Giorgio, il drago e la principessa; a destra le tracce recuperate dal restauro non sono leggibili.
Sulla parete della navata destra sono state restaurate due scene: una raffigura forse la Cattura di Cristo, l’altra la Pentecoste.
L’intero ciclo di affreschi venne coperto di intonaco tra il XVI e il XVII secolo, quando alle pareti furono addossati i grandi altari in pietra serena tuttora esistenti.
Per quanto riguarda gli arredi della chiesa si segnala la statua lignea del San Giovanni Battista, conservata dentro un tabernacolo quattrocentesco posto all’inizio della parete sinistra.
La scultura pesantemente restaurata nel Settecento, nelle sue parti originali risale alla fine del XIV o agli inizi del XV secolo.
Il fonte battesimale, collocato a fianco dell’Altare Maggiore, venne realizzato nel XV- XVI secolo e reca sul bordo un rilievo raffigurante il Battesimo di Cristo, attribuito ad un artista fiorentino attivo a Pisa nella seconda metàdel Quattrocento.
Di particolare interesse sono due acquasantiere: la prima è collocata a destra della porta d’ingresso ed è composta da un capitello romano in stile corinzio che regge una vasca marmorea ricavata da un cippo etrusco; la seconda, posta vicino al portalino laterale, è a forma di urnetta rettangolare ed è decorata a rilievo con motivo a rosette; essa risale al XIII secolo e proviene dalla chiesa di San Iacopo di Lupeta.
Come già detto, la pieve è un esempio ben conservato di architettura medioevale; ciò è valido per l'esterno, ed a maggior ragione vale anche per l'interno che, a parte pochi interventi del Seicento (consistenti nell'addossamento alle pareti laterali di alcuni altari e lapidi tombali) ripropone fedelmente l'originale impianto basilicale con la navata centrale delimitata da colonne romane e medievali e le due navate laterali, ciascuna la metà della navata centrale, delimitate dalle mura perimetrali affrescate.
È interessante notare come la presenza delle colonne romane non sia in nessun modo da collegare a preesistenti edifici romani, ma sia bensì legata ad una ben nota usanza dei mercanti pisani medievali: quella cioè di asportare (principalmente da Roma o Ostia), le vestigia dei templi romani ancora esistenti.
Con questa operazione si raggiungevano due obiettivi: si otteneva materiale da costruzione già lavorato ed a buon mercato ed inoltre ci si impossessava di "pezzi" di quella Roma imperiale di cui i pisani, con la loro potenza navale, si ritenevano diretti eredi.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera e Vicopisano.net - si ringraziano Simona Morani e Filippo Mori
The Pieve of Santa Maria, originally dedicated also to St. John the Baptist, dates, in its present form, the 12th century, and was built on the ruins of an earlier, already mentioned in 934. It is a basilica plan building with a single apse .
The walls are made of stone and verrucana the façade is divided in two orders by a horizontal frame.
At the top, decorated with hanging arches, it is a mullioned window made of modern age.
The lower part, where there are three portals, is enriched by semi-suspended arches that hold up: these are surmounted by oculi and enclose lozenges carved with geometric and plant motifs.
Highlights, at the top of the left pilaster, a stone bas-relief dating from the eighth-ninth century, which probably is the episode of the Beheading of St. John the Baptist.
The south side, in which opens a single Portalino, has at the top four narrow single lancet, one of which is decorated with a pattern of branches with leaves of vine.
Both the side that lifted the nave have suspended arches that enclose carved stones and rest on corbels decorated with human faces, animal figures and motifs natural ralistici executed in relief.
To be noted a series of inscriptions engraved in the lower part of the wall that denounce the presence of an old cemetery around the church.
The northern side is rather unadorned as this had to support the structures of the cloister and the parish priest of the home.
Date back to the eighteenth century, the extensions of the aisles and the bell tower.
The interior is divided into three aisles by twelve granite columns with capitals of various shapes: medieval ones are in stone; the first, the third and the last left are marble carved with acanthus leaves, the last two pog- Gauge Accessories of fluted marble columns, and come from Roman buildings.
Two pillars define the wide chancel where the high altar, rebuilt in the early twentieth century by reusing ancient reliefs with vegetable and zoomorphic motifs, probably belonging to the medieval church.
In the apse is located the majestic wooden group of the Deposition from the first half of the thirteenth century.
It constitutes one of the rare examples of this kind of passion play in which he retains almost all of the original figures: restoration is only the heads of the angels, some parts of San Giovanni and the cup.
There are also traces of polychrome vest.
The massive Walls Verrucano of the Pieve, retain fragments of a thirteenth-century frescoes, recently restored.
The cycle begins on the south aisle wall, where you recognize the scenes of the Annunciation, the Visitation and the Nativity; follows, probably, the episode with Herod ordering the massacre of the innocents.
Above the narrative scenes are decorative motifs and spirals in alternating squares checkers; below, faux decorations drape.
On the counter, on the left shows two superimposed scenes: above the Baptism of Christ is recognizable, below St. George, the dragon and the princess; on the right tracks retrieved from the restoration they are not readable.
On the wall of the right aisle two scenes have been restored: a perhaps depicting the Taking of Christ, the other Pentecost.
The entire cycle of frescoes was covered with plaster between the sixteenth and seventeenth century, when the walls were leaning against the great stone altars still exist.
As for the furnishings of the church we note the wooden statue of St. John the Baptist, preserved inside a fifteenth-century tabernacle at the beginning of the left wall.
The sculpture heavily restored in the eighteenth century, in its original parts from the late fourteenth or early fifteenth secolo.Il baptismal font, placed alongside of the main altar, was built in the XV-XVI century and bears on the edge of a relief depicting the Baptism of Christ, attributed to a Florentine artist active in Pisa in the second half of 15th century.
Of particular interest are two fonts: the first is located to the right of the front door and consists of a Roman capital Corinthian holding a marble basin carved from an Etruscan cippus; the second, placed near the lateral Portalino, is in the shape of rectangular urn and is decorated in relief with pattern rosettes; it dates from the thirteenth century and comes from the church of San Jacopo di Lupeta.
As already said, the church is a well-preserved example of medieval architecture; this applies to the outside, and all the more reason also applies to the extension that, apart from a few measures of the seventeenth century (consisting nell'addossamento to the side walls of some altars and tombstones) loyally the original basilica plan with nave bordered by Roman and medieval columns and two side aisles, each half of the nave, bounded by the external walls painted.
Interestingly, the presence of Roman columns is not in any way be connected to pre-existing Roman buildings, but it is linked to a well-known custom of medieval Pisan merchants: that is, to remove (mostly from Rome or Ostia), the vestiges of extant Roman temples.
This operation reached two objectives: building material was obtained previously worked and cheap, and also there took possession of pieces.
Taken from wikipedia.com and vicopisano.net - Thanks to Simona Morani and Filippo Mori